Il ciclo di vita della vite: conoscere per coltivare meglio

Il ciclo di vita della vite: conoscere per coltivare meglio

Quanto ne sapete del ciclo di vita della vite?

E perché è così importante conoscerlo?


Conoscere il ciclo di vita della vite significa comprendere i ritmi della terra, le sue esigenze e la magia che porta ogni anno alla nascita dell’uva.

In questo articolo scopriremo come la vite cresce, si sviluppa e produce, seguendo un ciclo che racconta la forza e la pazienza della natura.


Il ciclo vitale della vite

Nel suo periodo iniziale, che può durare dai due ai tre anni, la vite è improduttiva: in questa fase la pianta si prepara alla sua massima efficienza produttiva, concentrandosi nel creare radici solide e strutture forti per sostenere la futura produzione, che può durare fino ai 20-25 anni. È in questo periodo che la vite offre il meglio di sé, garantendo frutti di ottima qualità e abbondanza.

Dopo questa fase, inizia il naturale processo di invecchiamento: le viti più longeve possono raggiungere i 30-35 anni, continuando a produrre, anche se con minore vigore.


Il ciclo annuale: le fasi della crescita

Oltre al ciclo vitale, la vite attraversa anche un ciclo annuale, composto da fasi vegetative e produttive.

La parte vegetativa inizia a marzo, quando il terreno comincia a scaldarsi.

Verso aprile si verifica il germogliamento: le gemme si aprono e spuntano le prime foglioline. Questa fase è molto delicata, perché permette di capire se il freddo invernale ha causato danni; la presenza di gemme non germogliate ne è un segnale evidente.

Se le temperature restano miti, la pianta cresce regolarmente e si rafforza contro i parassiti. Al contrario, un improvviso calo termico può compromettere i teneri germogli.

Ad agosto la vite entra nella fase chiamata agostamento, durante la quale i tralci maturano e le sostanze nutritive vengono accumulate come riserva per la pianta.

Da settembre a novembre, i tralci assumono il caratteristico colore marrone legnoso, e la vite si prepara al riposo invernale: le foglie cambiano colore e cadono gradualmente.


Per quanto riguarda il sottociclo produttivo, tra aprile e maggio si formano i primi grappolini.

Tra maggio e giugno avviene la fioritura, momento in cui i raspi si riempiono di infiorescenze: è una fase molto delicata, poiché basse temperature o maltempo possono ostacolare la fecondazione.

Quando questa non avviene correttamente, gli acini restano piccoli e privi di vinaccioli: è il fenomeno chiamato acinellatura del grappolo, che lascia i grappoli verdi e immaturi.

I fiori che invece si sono fecondati iniziano ad aumentare di peso e volume grazie alla divisione cellulare stimolata dai vinaccioli.

A luglio comincia la invaiatura, ossia l’inizio della maturazione degli acini: l’uva si ingrossa, accumula acqua, zuccheri e sostanze aromatiche nella polpa, mentre la buccia cambia colore, diventando gialla o blu, a seconda del tipo di uva.

Infine, la maturazione dei grappoli si completa tra fine agosto e fine ottobre, a seconda delle caratteristiche del vitigno e del clima. Esistono, infatti, varietà precoci e tardive.

La fase della maturazione merita un approfondimento dedicato… continuate a seguire i nostri contenuti per scoprirne tutti i segreti!

Autore: Daniele Picone